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52. Temporali estivi

Situazione comunicativa
L’estate è bella, calda, piacevole. A volte ci porta fenomeni violenti come i temporali che oscurano il cielo e fanno un po’ paura

Emanuele: – Ale, hai visto il cielo da quella parte?
Ale: ‒ Dove?
Emanuele: – Di là, verso ovest.
Ale: – Verso le colline?
Emanuele: – Sì, affacciati alla finestra della sala.
Ale: – Aiuto… che cielo nero…
Emanuele: – Anche ieri a quest’ora è successa la stessa cosa.
Ale: – Ma ieri ero al supermercato e non mi sono accorta di niente.
Emanuele: – Ma come, non hai sentito i tuoni?
Ale: – No, quando sono uscito diluviava, ma non ho fatto caso al cielo nero.
Emanuele: – Era proprio come oggi, nuvoloni neri in lontananza che si avvicinano e man mano si sentono i tuoni e si vede qualche lampo lontano.
Ale: – Quando sono uscito dal supermercato forse il temporale era finito e pioveva e basta.
Emanuele: – Mi sembra strano. Comunque eri preoccupato di non bagnarti e non hai visto niente.
Ale: – Verissimo, ma adesso fa paura, guarda che lampi.
Emanuele: – E senti che tuoni subito dopo.
Ale: – Ma sai che se si sente il tuono subito dopo il lampo vuol dire che il temporale è molto vicino?
Emanuele: – Sì, lo so. Io conto quanto tempo c’è tra il lampo e il tuono per avere un’idea della distanza.
Ale: – Guarda, guarda, ci sono dei goccioloni di pioggia.
Emanuele: – Ecco ora sta arrivando… Aiuto…
Ale: – Ma io non ho paura… mi piace vedere fuori la finestra.
Emanuele: – Sì, bello stando qui al riparo in casa!